La mia musica trova le sue radici principalmente nel cantautorato, americano ma anche italiano, quindi negli ascolti che dalla mia infanzia ad oggi hanno accompagnato la mia vita e i miei viaggi.
Dai grandi cantautori italiani, conosciuti grazie a mio padre, ai songwriters americani, scoperti durante i miei viaggi negli Stati Uniti, il mio orecchio e la mia passione si sono sempre rivolti alle storie intime, alle emozioni e alla liricità – dimessa o epica – che fanno da pilastro a questo genere di musica e di canzoni.
La mia formazione musicale è iniziata sul pianoforte, continuata sulle percussioni (al conservatorio J. Tomadini di Udine), per poi focalizzarsi sulle vere grandi passioni: la chitarra e il canto, che mi hanno permesso di dare voce alla mia creatività e di comporre i miei primi brani originali.
Dopo aver suonato per alcuni anni in formazioni locali (proponendo standard blues, rock, folk, ma anche reggae e funk), l'esigenza di affinare il mio orecchio, la mia tecnica e il mio stile musicale mi hanno portato negli Stati Uniti, a Phoenix (Arizona). Gli anni qui trascorsi mi hanno fornito nuove e più profonde ispirazioni musicali, mi hanno dato l'opportunità di stringere importanti amicizie e collaborazioni. Ho sempre cercato di portare nelle mie canzoni quello che vivo e mi sta intorno: quindi storie d'amore e di dolore, di entusiasmi e delusioni, degli ups and downs comuni all'esperienza di molti.
Ho composto due album, entrambi interamente in inglese. Il primo, HOW MUCH TIME, contiene 11 tracce: nato come demo ma poi diventato un album, è stato autoprodotto. Il secondo, 24/7 twentyfourseven, contenente 9 pezzi, è stato registrato e prodotto allo Studio 13 di Phoenix con la collaborazione di musicisti che ho avuto la fortuna di incontrare durante gli anni trascorsi in Arizona. Al momento sto registrando e arrangiando il mio terzo album con la collaborazione di un noto cantautore americano, Michael McDermott.
La gavetta è lunga, sembra non finire mai – forse (e forse per fortuna), per un musicista, non può finire mai. Dai locali, alle venue più importanti e ai festival. Ne cito alcuni: “Suoni di Marca” (Treviso), “Acoustic Guitar
Meeting” (Sarzana), il romano “Musiche Festival” (nel quale, nell'edizione del 2013, sono stato premiato come miglior artista emergente), e “L'Artista che non c'era” del CPM di Milano (nel quale, nel 2014, sono stato premiato come miglior artista italiano in lingua straniera dalla giuria presieduta da Franco Mussida della PFM). Tra le venue in cui mi sono esibito in Italia in questi ultimi anni, amo ricordare la Casa del Jazz (Roma), nella quale mi sono esibito in più occasioni, Castel Sant'Angelo in occasione della Notte Bianca del 2013, L'asino che vola (Roma), dove nel 2014 ho aperto il concerto ad uno dei migliori songwriters in circolazione: Michael McDermott, con il quale è nata un'amicizia e collaborazione, ho condiviso il palco con Louis Ledford, altro cantautore statunitense. A Milano sono stato selezionato tra i migliori dieci artisti per suonare al concerto del 1Maggio in piazza S.Giovanni a Roma, Il Circolo degli Artisti a Roma, Marmo a Roma, Contestaccio a Roma, Buscadero Day a Pusiano (Como), Il Circolone di Legnano (MIlano), Parabiago d’Autore...e molti altri. Ho condiviso il palco negli anni con grandissimi musicisti, sia negli States che in Italia.
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