News del 21/10/2020

Ci siamo lasciati l’estate alle spalle e le giornate cominciano ad accorciarsi in tutti i sensi.

Faremo di tutto per alleggerire questo momento difficile con la nostra musica.

Musica che dovrà trovare nuove forme che abbiamo imparato a conoscere la scorsa primavera.

Tra queste c’è Road to the Townes Van Zandt Festival che ogni lunedì alle 18 viene pubblicato puntualmente sulla home page della rivista Buscadero 

Siamo arrivati alla puntata numero 25 ed è una puntata speciale per ricordare un grande amico, musicista, promoter di La Spezia: Andrea “Franz” Franceschini. Un film di oltre 90 minuti con grande musica a cavallo tra l'Irlanda, il Messico e il Texas. Storie, ricordi e aneddoti per rendere omaggio al nostro Franz.

Vi ricordate Raffaele Kohler che suonava la sua tromba da dietro le grate della sua finestra milanese tutte le sere alle 18? La sua madunina ha fatto il giro del mondo e sabato scorso è stato invitato allo Stadio San Siro di Milano per suonarla in occasione del derby.

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O Mia Bela Madunina arrangiata in stile New Orleans è il brano che chiude il disco della Raffaele Kohler Swing Band che uscirà il prossimo 13 novembre e che potete sostenere prenotando una copia del cd o ricevendo premi esclusivi e originali, come una serenata alla finestra!

Tutte le informazioni sul sito www.rondiniswing.it

E adesso in anteprima per voi la Madunina swingata di Raffaele Kohler con le bellissime immagini del fotografo Andrea Cherchi

Buscadero e Carù Dischi incontrano lo Spazio23 di Gallarate, situato tra i capannoni dell’ex  area tessile Maino, subito fuori dal casello dell’autostrada. Appena entrati allo Spazio23 ci si dimentica di essere in Italia e si viene catapultati a New York, anzi a Brooklyn, nei quartieri di Willansbourgh o Bushwick, dove musicisti, poeti, artisti, animano questi loft con i mattoncini rossi a vista.

Dimensione che è piaciuta molto a Paolo Carù, proprietario dell’omonimo negozio di dischi di Gallarate (tra i migliori 10 al mondo secondo il quotidiano The Guardian!) e direttore del Buscadero, la più autorevole rivista di musica americana.

Lo Spazio23 è un luogo ideale per concerti e presentazioni di dischi e libri sotto l’egida della rivista.

Lo scorso 7 ottobre i Borderlobo hanno inaugurato questa collaborazione che oltre a portare la musica live a Gallarate produrrà un nuovo format di musica e interviste.

Ecco la prima puntata con Alex Kid Gariazzo e Andrea Parodi: i Borderlobo.

La pandemia del 2020 ha messo in ginocchio tante attività e molti locali di musica live non sono più riusciti ad aprire.

Laddove nonostante il Covid i locali sarebbero riusciti a resistere, anche grazie al supporto di tanti appassionati, ci pensa la burocrazia a far abbassare le serrande. Questa è la kafkiana storia della chiusura di Spaziomusica.

Pubblichiamo integralmente il comunicato stampa di Spaziomusica a cui va la nostra massima solidarietà.

spaziomusica

“Con il senso di responsabilità che sentiamo in quanto conduttori di un locale così importante per la città di Pavia, ci troviamo a dover raccontare il perché dopo 34 anni Spaziomusica non potrà riprendere l’attività nello stabile di via Faruffini 5.

Il 28 febbraio scorso (solo 5 giorni dopo l’obbligo di chiusura a tempo indeterminato per i locali di musica dal vivo) il Comune di Pavia – Settore Urbanistica, Edilizia, Ambiente ci ha inviato un’ordinanza di “demolizione e ripristino Spaziomusica”: in un momento storico come questo, a tutti gli effetti una condanna a morte per qualunque locale e in particolare per Spazio, che solo pochi mesi prima avevamo rilevato investendo tutto ciò che avevamo per continuare a mantenere in vita un luogo imprescindibile per la cultura della città.

Con questa ordinanza siamo stati messi a conoscenza del fatto che la destinazione d'uso dell'immobile non è compatibile con l'attività svolta, sebbene la licenza a cui siamo subentrati sia stata rilasciata dal Comune di Pavia - Comando di Polizia Locale, per di più con la definizione di "licenza permanente".

Inoltre sono stati rilevati alcuni abusi edilizi:contestazioni corrette, ma ci stupiamo che i settori competenti non ne fossero a conoscenza già da diverso tempo, poiché per lo più avvenuti prima del rilascio dell'agibilità con tutti i sopralluoghi del caso (tutti documentati). Tanto per fare un esempio, sembra che solo nel 2020 qualcuno si sia accorto che non ci sono finestre a Spazio!

Tutto ciò ha portato a un'ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi e soprattutto di cambio di destinazione d'uso che i proprietari dell'immobile (presso cui Spazio è in affitto da 34 anni) hanno deciso di non effettuare, rendendo così impossibile il prosieguo dell'attività.

Tutta la documentazione a prova di quanto vi stiamo raccontando è stata portata all’attenzione di alcuni attuali assessori e consiglieri comunali e tutti hanno espresso solidarietà morale nei nostri confronti in quanto a ognuno di loro è parso chiaro quanto siamo nostro malgrado vittime in questa storia.

La rabbia è immensa poiché quello che è successo priva Pavia di un locale che è parte della storia e della cultura della città: questo è indubbiamente il peccato più grande.

Abbiamo chiesto aiuto al Comune e rinnoviamo ora il nostro appello affinché ci aiuti a individuare un nuovo spazio in cui trasferire l’attività, e nel frattempo ci permetta di organizzare nell’immediato una rassegna, magari all’interno di uno dei teatri poco utilizzati o in un qualunque spazio provvisorio, ovviamente nel rispetto delle limitazioni vigenti, per continuare a mantenere in vita l’idea che ha sempre animato Spazio e che non appartiene certo a quattro mura.

"Spaziomusica è il mondo come vorremmo che fosse", scrive Daniela Bonanni nel libro collettivo "Spaziomusica - Spazio Bruno": quelle pareti che sono state un luogo di emozione, condivisione, arte e cultura, di persone che si sono incontrate, innamorate, una casa per generazioni di ragazzi, ora sono diventate quanto di più lontano possibile dall’idea di Bellezza che è alla base degli ideali di Spazio. Ora quell’immobile è diventato simbolo del brutto di cui sono capaci burocrazia e interessi economici: quelle mura hanno smesso di essere un luogo, sono solo un posto che rappresenta il mondo come NON vogliamo che sia.

L’idea di Spazio non muore, in attesa di trovare una nuova casa che sia all’altezza dei nostri valori continueremo a proporre musica e arte attraverso i nostri canali social e le iniziative che organizzeremo presso i luoghi che vorranno collaborare con noi.

Spaziomusica è un luogo dell’anima, e dalle anime di chi l’ha amato rinascerà ancora più bello, ma affinché ciò possa avvenire serve che queste trovino quiete attraverso le risposte ad alcune domande che non possiamo non porre al Comune di Pavia; teniamo a precisare che non ci rivolgiamo a una specifica amministrazione ma al Comune in quanto Ente.

1) Perché è stata rilasciata una "licenza permanente" a un'attività commerciale se la destinazione d'uso dell'immobile non ne permetteva lo svolgimento?

2) Com'è possibile che, sebbene alcuni abusi edilizi siano stati effettuati prima del 1999, nel 2000 sia stata rilasciata l'agibilità senza che nessuno facesse notare la discrepanza tra stato dei luoghi e planimetrie?

3) Il dirigente di settore che ha firmato quest'ordinanza di demolizione contesta tra gli abusi edilizi una modifica alle dimensioni di un'uscita d'emergenza; eppure è lo stesso dirigente che sembra proprio avesse preso atto anche di quell'intervento non più tardi di un anno fa, avallandolo attraverso un documento inviato dal Settore Mobilità alla precedente proprietà: tutto questo è accettabile o meriterebbe un approfondimento?”

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